L'edificio, come dimostrato da rinvenimenti di tracce di muratura tardo romaniche e palocristiane, nasce probabilmente come pieve e l'impianto della chiesa attuale, di tipo basilicale a tre navate con abside, è attribuibile all'opera dei lodigiani profughi al di qua dell'Adda nel 1158 dopo la distruzione della loro città da parte dei milanesi; la stessa dedicazione a San Bassiano, patrono di lodi, ne è la conferma.
Il primo intervento architettonico di una certa importanza che modifica il primitivo impianto romanico-lombardo del monumento, è l'innalzamento della facciata (1460) con la creazione del fregio sottogronda in cotto e la realizzazione del bel rosone con colonnine tortili ed archetti polilobati, incorniciato da formelle di ceramica policroma recanti i simboli araldici degli Sforza.
Di questo periodo è anche la realizzazione delle cappelle laterali erette su entrambi i lati della chiesa.
Nel 1525, parroco G. Giacomo Cipello (1509-1541), viene edificata la sagrestia. Il 2 febbraio 1530 lo stesso parroco ottiene la conversione della parrocchiale in collegiata, con la collocazione degli stalli del coro nella tazza dell'abside.
Il 1533 vede l'erezione di una nuova torre campanaria sul lato sinistro della chiesa (i resti della vecchia torre sono visibili sul lato destro).
Dal 1540 al 1543 Bernardino Campi lavora all'interno della chiesa affrescando anche la controfacciata; la realizzazione dell'opera, secondo alcuni storici, richiese l'otturazione del rosone in origine aperto.
Dal 1741 al 1835, parroci G.B. Santini e Pietro Ambrogio Mazza, San Bassiano subisce una serie di interventi che danno all'edificio l'aspetto che oggi noi vediamo. Vengono eliminati i sepolcri; sopraelevato il pavimento; rifatte le volte; riformate le finestre del lato sud e trasformate in false bifore e demolite le cappelle esistenti su questo lato. Vengono anche rimaneggiati i pilastri della navata centrale con l'applicazione degli stucchi ai capitelli ed infine, nel 1835, la chiesa vinee completamente ridipinta in falso-gotico.
Nel 1900 la torre campanaria viene sopraelevata con l'edificazione della aguglia, realizzata su progetto del pizzighettonese Ing. Ettore Parentini
Dal 1912 al 1942, parroco Angelo Zanoni, alla chiesa viene rifatto il pavimento con mattonelle di cemento colorato, mentre il presbiterio viene ripavimentato con marmo d Verona.
Viene inoltre realizzato, dallo scultore A. Monti i Codogno, un pulpito in marmo.
Nel 1963, su progetto dell'architetto Amos Edallo di Cremona si effettua la demolizione del grande tetto che, dal colmo della navata centrale con una unica falda, faceva da copertura alla navata laterale sinistra e alle quattro cappelle; rimosso il tetto si scoprirono le monofore della navata centrale che furono restaurate (1963-1964). Purtroppo essendo il lato nord quello maggiormente interessato da fenomeni atmosferici, la parte affrescata intorno alle monofore si rovinò quasi subito.
Nel 1964 viene costruita, sempre su progetto dell'architetto Edallo, la cappella della Sacra Spina, mentre nel 1968 viene rifatta integralmente anche la cappella del Battistero, la prima a sinistra su disegno del pittore pizzighettonese Enrico Della Torre.
Il primo intervento architettonico di una certa importanza che modifica il primitivo impianto romanico-lombardo del monumento, è l'innalzamento della facciata (1460) con la creazione del fregio sottogronda in cotto e la realizzazione del bel rosone con colonnine tortili ed archetti polilobati, incorniciato da formelle di ceramica policroma recanti i simboli araldici degli Sforza.
Di questo periodo è anche la realizzazione delle cappelle laterali erette su entrambi i lati della chiesa.
Nel 1525, parroco G. Giacomo Cipello (1509-1541), viene edificata la sagrestia. Il 2 febbraio 1530 lo stesso parroco ottiene la conversione della parrocchiale in collegiata, con la collocazione degli stalli del coro nella tazza dell'abside.
Il 1533 vede l'erezione di una nuova torre campanaria sul lato sinistro della chiesa (i resti della vecchia torre sono visibili sul lato destro).
Dal 1540 al 1543 Bernardino Campi lavora all'interno della chiesa affrescando anche la controfacciata; la realizzazione dell'opera, secondo alcuni storici, richiese l'otturazione del rosone in origine aperto.
Dal 1741 al 1835, parroci G.B. Santini e Pietro Ambrogio Mazza, San Bassiano subisce una serie di interventi che danno all'edificio l'aspetto che oggi noi vediamo. Vengono eliminati i sepolcri; sopraelevato il pavimento; rifatte le volte; riformate le finestre del lato sud e trasformate in false bifore e demolite le cappelle esistenti su questo lato. Vengono anche rimaneggiati i pilastri della navata centrale con l'applicazione degli stucchi ai capitelli ed infine, nel 1835, la chiesa vinee completamente ridipinta in falso-gotico.
Nel 1900 la torre campanaria viene sopraelevata con l'edificazione della aguglia, realizzata su progetto del pizzighettonese Ing. Ettore Parentini
Dal 1912 al 1942, parroco Angelo Zanoni, alla chiesa viene rifatto il pavimento con mattonelle di cemento colorato, mentre il presbiterio viene ripavimentato con marmo d Verona.
Viene inoltre realizzato, dallo scultore A. Monti i Codogno, un pulpito in marmo.
Nel 1963, su progetto dell'architetto Amos Edallo di Cremona si effettua la demolizione del grande tetto che, dal colmo della navata centrale con una unica falda, faceva da copertura alla navata laterale sinistra e alle quattro cappelle; rimosso il tetto si scoprirono le monofore della navata centrale che furono restaurate (1963-1964). Purtroppo essendo il lato nord quello maggiormente interessato da fenomeni atmosferici, la parte affrescata intorno alle monofore si rovinò quasi subito.
Nel 1964 viene costruita, sempre su progetto dell'architetto Edallo, la cappella della Sacra Spina, mentre nel 1968 viene rifatta integralmente anche la cappella del Battistero, la prima a sinistra su disegno del pittore pizzighettonese Enrico Della Torre.
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Salviamo La Chiesa di San Bassiano (1.54 MB) | 1.54 MB |